ENNIO PERBONI, IL PAPA’ DEI MANDURLIN

Se Giovanni Orazio Ferraguti era il “re dei mandorlini”,  ENNIO PERBONI era considerato, nel “Pantheon” pontesano, il “papà” della specialità gastronomica del paese in riva al Po, colui che ha raccolto il testimone da Giovanni Orazio Ferraguti traghettando fino alla soglia del nuovo millennio la notorietà della specialità e preparandone la base per la definitiva e perpetua consacrazione gastronomica.

6 maggio 2009 LA NUOVA FERRARA ENNIO PERBONI IL PAPA’ DEI MANDURLIN

Il 6 maggio 2009 si spegne, alla veneranda età di 96 anni, ENNIO PERBONI, considerato a buon diritto il PAPA’ DEI MANDURLIN. Un accorato articolo pubblicato dalla Nuova Ferrara in tale triste occasione ne lustra i grandi meriti gastronomici e sociali.

Ennio Perboni, foto su La Nuova Ferrara


Ennio Perboni, nato a Sermide il 18 giugno 1912, arrivò bambino a Ponte. Il padre Carlo Amedeo apri il negozio e acquistò anche la famosa ricetta. Quando il padre mori, Ennio lasciò l’impiego all’Inps e rilevò il negozio, che poi insieme alla via Coperta e a Ponte scomparve sotto le bombe della seconda guerra mondiale. Il grosso di Ponte rinacque a un chilometro di distanza, ma Perboni preferì riaprire il negozio di frutta-verdura e gelati a Pontevecchio, in via Isola Bianca, dove è rimasto fino alla fine degli anni Ottanta, quando lui e la moglie Anna Maria Zampini, che hanno lavorato fianco a fianco una vita intera, si sono ritirati in pensione, continuando ad abitare nella loro Pontevecchio.»

«La sua biografia appartiene alla storia di Pontelagoscuro, a quella storia fatta dai cosiddetti personaggi minori che però lasciano un segno nelle vite degli altri e seminano ricordi piacevoli da tramandare. Perboni resterà nella storia di Pontelagoscuro (e di Pontevecchio in particolare) per merito dei mandurlin dal Pont e degli oltre sessant’anni trascorsi nel negozio che anticipava il concetto di market: frutta e verdura, gelateria, latteria e, naturalmente, fragranti mandorlini.

Perboni, lo chiamavano tutti cosi, conservava ancora la ricetta originale dei Mandurlin dal Pont, che adesso è passata nelle mani delle figlie Luisa, Carla e Meri. La ricetta è “semplice” come quelle dei dolci tipicamente popolari, e tante donne di Ponte e Ferrara fanno ancora oggi i mandorlini in casa, ma quella di Perboni contiene un paio di piccoli segreti che tali sono rimasti.

Nello spettacolo “Il paese che non c’è”, in cui il Teatro Comunitario attraverso la memoria e la recitazione dei suoi abitanti ripercorre le vicende di Ponte, una scena tra le più divertenti è dedicata proprio agli squisiti mandorlini, di cui tante donne-attrici dicono di avere la vera ricetta.

Proprio per la fama guadagnata in paese grazie ai suoi mandorlini, Ennio Perboni compare nel murales che colora la facciata del Teatro Cortazar: è ritratto al lavoro nel negozio della via Coperta, la stupenda galleria commerciale tutta in legno.

ENNIO PERBONI NEL RICORDO DEL COMPIANTO ANTONIO TASSINARI


La memoria di Perboni viene celebrata, nell’articolo pubblicato dal quotidiano estense, dal compianto ANTONIO TASSINARI, ideatore, sceneggiatore e regista di quell’esperienza teatrale paesana, unica e ineguagliata, che è stata il TEATRO COMUNITARIO DI PONTELAGOSCURO.

Disse Tassinari:
«La vera ricetta originale l’avevano e l’hanno i Perboni. Come dicono le figlie tutti fanno i mandorlini, donne e fornai, ma nessuno come andrebbero fatti. Posso testimoniare che quando abbiamo preparato “Il paese che non c’è” il ricordo di Perboni è stato uno dei più forti emersi tra la gente.»