La nostra Ferrara

A due anni dalla scomparsa una retrospettiva di fotografia rende omaggio a Leopoldo Baldin, con una selezione di suoi scatti scelti dai famigliari e di altre 24 immagini dei fotografi pontesani Marco Bigoni, Sonia Campanelli, Gianfranco Ganzaroli (scomparso il 10/12/2024), Paolo Marzola, Roberto Pavani, Sergio Sangiorgi.

Leopoldo Baldin, per tanti GIGI, è stato uno  stimato medico con ambulatorio nella contrada Vallelunga e un volontario dell’ambiente: grande il suo impegno nella pulizia periodica dei nostri giardini, dove raccoglieva ogni rifiuto e affiggeva inviti rivolti ai cittadini a impegnarsi per lasciare pulito. E mentre pedalava in sella alla sua inseparabile bicicletta girando nelle lande pontesane e ferraresi per tenerle pulite e più belle, cappello in testa e reflex al collo ha fotografato Ferrara e il suo territorio in un’infinità di scatti intrisi di amore per la propria terra.

Negli anni GIGI ha allestito numerose mostre fotografiche, l’ultima delle quali, dal titolo “LA MIA FERRARA – CAPITOLO QUINTO”, si è svolta dal 17 marzo al 15 aprile 2018 alla Sala Nemesio Orsatti.

Ma il 9 gennaio 2023 Baldin ci ha lasciato e nel secondo anniversario sei fotografi di Pontelagoscuro lo omaggiano partecipando alla mostra “LA MIA/NOSTRA FERRARA – CAPITOLO SESTO”. Omaggio che da pochi giorni si rivolge anche a uno di loro, Gianfranco Ganzaroli, fotografo di grande talento che un male incurabile ha strappato alla vita ed agli affetti: era stato il primo ad aderire all’idea di ricordare GIGI con una mostra che, oggi, purtroppo, anche per lui è mutata in retrospettiva alla memoria.

SALA NEMESIO ORSATTI, via del Risorgimento n, 4 – Pontelagoscuro (FE)

INAUGURAZIONE: Domenica 12 gennaio 2025, ore 16,30

ORARIO DI APERTURA: dal 12 gennaio al 2 febbraio 2025, tutti i giorni dalle 16,00 alle 18,30. Chiuso domenica 19 gennaio.

3703318378

La mostra è situata al piano strada con accesso diretto dal marciapiedi senza dislivelli. Il bagno interno non è dotato di ausili specifici.

INGRESSO LIBERO, OFFERTA GRADITA A COPERTURA DELLE SPESE

A cura di Francesca Baldin

Leopoldo Baldin, da molti chiamato Gigi, nasce a Gazzo Padovano giusto in tempo per assistere al primo sbarco sulla luna. Primogenito in una famiglia di migranti veneti, diventa ferrarese prima delle sue due sorelle: decide di percorrere il cammino della medicina e, durante la leva militare, lavora come medico ufficiale negli Alpini, innamorandosi perdutamente delle montagne.

Conquista una bellissima insegnante, suonandole l’armonica ad occhi chiusi e facendola molto ridere con le sue freddure: con lei mette al mondo tre splendidi figli.

Si appassiona di giri in bicicletta e inizia a scattare foto in sella al suo bolide. Passa le sue estati tra i monti, fischiettando e camminando, contemplando la natura e incorniciando i suoi momenti più belli con la famiglia.

Esperto nel leggere le favole prima di dormire, durante le sue giornate si dedica alla parrocchia, alle preghiere quotidiane e visita i pazienti con diligenza. Non si fa mai mancare una lezione di ballo, un giro in bici sull’argine del Po, un piatto di pasta al ragù e una fetta di crostata: questi sono evidentemente alcuni dei più grandi segreti della sua felicità.

Gigi inizia ad esporre i suoi primi scatti fotografici su Ferrara, allestendo poi per tanti anni mostre fotografiche nella regione. Regala foto di rose a destra e a manca, in segno di riconoscenza: la fotografia diventa dunque il suo modo silenzioso di contemplare la bellezza della natura e di condividerla con chi incontra nel suo cammino.

Da sempre con un fisico invidiabile, si iscrive a un corso di ginnastica che lo trasforma in un assiduo atleta: infatti non finisce mai le sue giornate senza un centinaio di flessioni ed elevazioni.

Poliglotta autodidatta, Gigi viaggia con la moglie in ogni angolo d’Europa sfoggiando la sua padronanza del tedesco, inglese e portoghese.

Attivista dei diritti ambientali, si preoccupa della salute del suo amato paese, Pontelagoscuro, e pulisce i giardini pubblici arrivando fino a Ferrara. Con il suo entusiasmo, contagia alcuni pazienti e il suo affezionato istruttore di palestra.

Diventa nonno di tre bambini, che riempie di attenzioni, di amore, ma soprattutto gli dedica la cosa più preziosa al mondo: il suo tempo. Ritorna bambino insieme a loro e vive i suoi ultimi anni, prima della pensione, nella speranza di vederli crescere.

Continua a fotografare in sella alla bicicletta e con orgoglio fa conoscere ai nipoti ogni angolo del suo paese.

Gigi, purtroppo, ci lascia improvvisamente due anni fa, nel gennaio 2023. Lascia le tante famiglie che si è costruito, gli amici, la parrocchia, il paese, i pazienti e la natura che tanto amava. È a lui che vogliamo dedicare questa esposizione fotografica per rendere omaggio a una vita così intensa ed esemplare, per farlo vivere attraverso i suoi scatti, per ricordarlo e per ringraziarlo dell’impronta che ha lasciato nel suo piccolo e grande mondo.