Le indagini condotte da soci della Pro Loco di Pontelagoscuro e da ricercatori storici ed archivistici non hanno sino ad ora portato al ritrovamento di documenti specifici recanti indicazioni certe e precise sulla genesi del Mandurlin dal Pont, ma hanno comunque messo in evidenza, grazie alla scoperta di alcuni testi di vario genere, i caratteri di storicità e indissolubile legame della specialità con il territorio.
Non di meno l’esistenza stessa di testimonianze orali e racconti popolari sulle origini del Mandurlin dal Pont, tramandati tra generazioni, testimoniano una diffusione della specialità almeno secolare con radici che sfumano talora nella leggenda e quindi in un passato remoto.
Storia e leggenda nel Mandurlin dal Pont interferiscono tra loro confondendosi, arricchendo di mistero la squisita per quanto semplice ricetta pontesana.
PAPA PIO IX: FU SUA SANTITA’ IL PRIMO DEGUSTATORE DEI MANDURLIN DAL PONT?
“Il dì XIV Luglio 1857 a Pontelagoscuro” scritto dall’Abate Dottore Don Gaetano Cirelli Levizzani per celebrare la venuta a Pontelagoscuro del Pontefice Pio XI stampato presso il prem. Stabilimento Minelli in Rovigo. 1858.
“Quando il Papa affacciossi al Poggiuolo”. Incisione riprodotta nel libretto “Il dì XIV Luglio 1857 a Pontelagoscuro”.
Le credenze e le leggende popolari affondano quasi sempre le proprie radici su eventi storici di particolare rilevanza che si caricano, nelle testimonianze tramandate tra generazioni, di fatti e circostanze non sempre comprovate da documenti certi.
Una leggenda popolare a Pontelagoscuro vuole che i Mandurlin dal Pont sarebbero stati consumati per la prima volta in occasione della visita di Papa Pio IX avvenuta il 14 luglio 1857, in un tripudio di festeggiamenti e pompe magne. Per consegnare alla storia tale avvenimento fu addirittura dato alle stampe un libretto nel quale l’abate Dottore Don Gaetano Cirelli Levizzani magnificava l’organizzazione e la partecipazione popolare alla storica visita del Pontefice con dovizia di particolari e i toni enfatici tipici dell’epoca.
La narrazione della visita è minuziosa e dettagliatissima, arrivando a informare che “La Municipalità locale, permettendoselo pel caldo della stagione, gli fe ‘ presentare in tutta convenienza rinfreschi squisitissimi: ch’egli gradì assai, ma non prese che un’acqua”.
L’abate Don Gaetano non fa cenno della presenza dei Mandurlin dal Pont nei rinfreschi squisitissimi ma alcune circostanze, come l’abbondanza delle materie prime necessarie per la produzione del dolcetto e l’eccezionalità dell’evento, coneriscono a tale suggestiva ipotesi un qualche alone di plausibilità.
Ed in effetti, il Papa, dopo la benedizione impartita dal balcone della Doganella sul porto, imboccò a piedi la Via Coperta pavesata a festa, con drappi, festoni e popolazione giubilante, per dirigersi verso la piazza delle Erbe. Leggenda vuole che nel suo incedere sotto la galleria, giunto all’intersezione con via Panaro ove era ubicato l’antico caffè “Fumana della Clementa”, l’oste si fosse premurato di offrire a Sua Santità i Mandurlin dal Pont, inventati e prodotti in quel locale.
LA LEGGENDA DEL GARZONE INVENTORE
La teoria storicamente più accreditata, forse perché più vicina ai nostri tempi, ringiovanisce l’età del Mandurlin dal Pont di circa mezzo secolo.
Il Caffè Apollo, all’angolo fra via Panaro e la via Coperta, era famoso perché vantava l’Esclusiva Specialità Fabbrica Mandorlini Ditta Ferraguti Giovanni Orazio. Già a fine secolo XIX il locale era rinomato per la bontà dei suoi gelati, specie quello al cioccolato che veniva realizzato con una base di tuorli d’uovo e non di solo latte come si fa ora. Dalla lavorazione dei gelati avanzavano però grandi quantità di albume inutilizzabile che andavano pertanto sprecate.
Pontelagoscuro. I portici “dei Panzin”, angolo tra Via Coperta e Via Panaro, Caffè Apollo. Il Taxi di Rosignoli.
A Pontelagoscuro non mancava lo zucchero (c’erano ben tre zuccherifici) e le mandorle costavano poco per cui, per poter usare i tanti albumi d’uovo avanzati, un garzone in servizio presso il laboratorio della gelateria inventò la ricetta di quelli che poi sarebbero stati chiamati i Mandurlin dal Pont. La nuova specialità riscosse immediato successo a tal punto che i ferraresi che ogni domenica salivano sul tram per andare al Ponte nella classica gita in Giarina o al porto non potevano esimersi dal gustare almeno un mandorlino.
GLI ZUCCHERIFICI DI PONTELAGOSCURO
Zuccherificio Raffineria Ligure, poi “Eridania Zuccherifici Nazionali”. Ha cessato la produzione negli anni sessanta del XX secolo.
Zuccherificio Conte Gulinelli. Fu completamente distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Pontelagoscuro. Zuccherificio Schiaffino Roncallo poi Romana. Rimasto in produzione, sotto la proprietà SFIR, fino al 2007.